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GIUSEPPE D’AMICO  Diplomato in contrabbasso nel 2007 presso il Conservatorio “G. da Venosa” di Potenza, nel 2012 ha conseguito la laurea di II livello presso il Conservatorio “E.R. Duni” di Matera con 110 e lode. Si è perfezionato con il Maestro Franco Petracchi presso l’accademia Chigiana di Siena, dove ha conseguito il diploma di merito per tre volte e presso l’Accademia W. Stauffer di Cremona  dove ha ricevuto una borsa di studio. Dal 2015 collabora con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo in qualità di 1° e 2° contrabbasso. Dal 2017 collabora in qualità di contrabbasso di fila con il Teatro Petruzzelli di Bari. Ha tenuto concerti e masterclass in Italia e all’estero, tra i quali una masterclass in qualità di docente di contrabbasso presso il “Conservatorio National de Musica” di Lima e concerti solistici nella maggiori città italiane e all’estero  presso l’Auditorium della Cattedrale di Lima e la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Lima ( in cui vengono eseguiti brani scritti appositamente per l’occasione), all'Istituto Italiano di cultura di Città del Messico, L’accademia List di Budapest, L’istituto Italiano di Budapest, in Austria presso l’accademia Acal Levias come artista in residenza, in  Argentina con una tournee di 5 concerti nelle maggiori istituzioni di Buenos Aires, a Stocatda in cui viene eseguito in prima assoluta il suo trio per contrabbasso , pianoforte e clarinetto Si è esibito nei principali teatri e festival italiani: Teatro alla Scala, Massimo di Palermo, Taormina, Auditorium della conciliazione Roma, Teatro di Udine, Reggio Emilia, Bologna, e all'estero a Berlino , Finlandia, Lituania, Estonia, Austria, Israele, Svizzera, viene invitato regolarmente a tutti i concorsi per primo strumento delle maggiori orchestre europee  . Ha composto il brano Stava lì la madre in occasione della prima edizione della rassegna di musica sacra Sursum corda, organizzata dall’Accademia Ducale centro studi musicali nel 2019, rassegna che ha ottenuto il patrocinio dalla Camera dei Deputati. Nel 2019 ha realizzato un disco monografico su Julien–François Zbinden edito dalla Casa Discografica Giapponese di Osaka “Da Vinci Publishing”. .  Si diletta anche nello scrivere libretti d’opera eseguiti entrambi dall’ensemble dell’accademia e come scrittore ha all’attivo la pubblicazione di due romanzi. Dopo il  viaggio in sud America studia e riporta alla luce brani di compositori italiani del filone Ibero americano dimenticati in Europa, il lavoro apprezzato  viene eseguito e trasmesso dalla messicana Noticias 22 Digital El noticiario cultural de México e presentato poi al festival Notti Sacre di Bari.  E’ direttore artistico  della fondazione  l’Accademia Ducale riconosciuta dal Mic per il triennio 22/24. Grazie a lui la stessa ha stretto collaborazioni e stipulato protocolli d’intesa, in Italia e all’estero, con enti, istituzioni di importante rilievo. Una di queste è  la collaborazione con il contro studi L. Beethoven con cui recuperano un’overture dimenticata di Beethoven ispirata all’Opera Machbet e andata persa nei meandri della storia Verrà eseguita la stessa nel concerto col grande maestro  Sholomo Mintz che sceglie di collaborare in maniera stabile con la stessa e con il M D’Amicoe la fondazione. Progettano per il futuro  la rimessa in opere di altre composizioni  ritrovate del grande maestro di Bon . La rivista suonare definisce il progetto del maestro D’Amico uno dei più innovativi del sud Italia. A lui si deve la costituzione dell’Ensemble dell’Accademia Ducale che sta realizzando stagioni concertistiche di pregio. Sua l’idea di creare un Centro studi che si occupa della ricerca di opere del passato, della riscoperta di autori dimenticati e della produzione di nuova musica tramite l’organizzazione di concorsi di composizione che ogni anno arricchiscono il panorama musicale contemporaneo. Compositore egli stesso, il M° D’Amico ha favorito il contatto e la collaborazione con la SIMC – Società Italiana di musica contemporanea, di cui è membro, e con il CIDIM (Comitato Italiano Nazionale Musica), sul cui sito è presente una sua biografia, una scheda dell’Accademia Ducale e due interviste a lui rivolte #tempocalmo: 5 domande ai musicisti in tempo di coronavirus: Giuseppe D'Amico e "Magnificat: comporre il sacro nel nostro tempo". Nel 2021 Il Giornale della Musica e il critico Renzo Cresti definiscono il progetto dell'Accademia Ducale uno dei più significativi e importanti  del sud Italia.

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